Le due caratteristiche che distinguevano la IR 300 dalle altre GT nel mercato di quel tempo erano: il motore e il telaio di concezione innovativa. L’Italia, e in particolar modo la Ferrari, erano rinomate per i motori di piccola cilindrata, che davano le migliori performances agli alti regimi.


Renzo Rivolta scelse invece un affidabile e molto potente V8 della Chevrolet Corvette, quindi contro corrente, e la prima reazione di Giotto Bizzarrini, ingegnere di pista della Ferrari, fu: “sono scioccato: è persino superiore al motore Ferrari”.


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