Le due caratteristiche che distinguevano la IR 300 dalle altre GT nel mercato di quel tempo erano: il motore e il telaio di concezione innovativa. L’Italia, e in particolar modo la Ferrari, erano rinomate per i motori di piccola cilindrata, che davano le migliori performances agli alti regimi.
Renzo Rivolta scelse invece un affidabile e molto potente V8 della Chevrolet Corvette, quindi contro corrente, e la prima reazione di Giotto Bizzarrini, ingegnere di pista della Ferrari, fu: “sono scioccato: è persino superiore al motore Ferrari”.
Il telaio della IR 300 fu sviluppato dall’Ing. Pierluigi Raggi e dall’Ing. Giulio Alfieri, che scelsero un telaio stampato rispetto a un telaio tubolare. Questa scelta premise di avere uno spazio interno maggiore, se comparato alla volume della vettura. Questo innovativo telaio diventò subito un valore aggiunto di tutte le future ISO Rivolta.
La prima Gran Turismo, chiamata ISO Rivolta GT, debuttò nel 1962 in occasione di un evento speciale alla Villa Rivolta di Bresso, alla presenza del Console Americano e del management della General Motors. La sua peculiarità progettuale – ispirata anche dal successo dei motoscafi RIVA - anticipò quella che - ancora oggi – è la tendenza di unire le migliori caratteristiche costruttive internazionali, per un risultato industriale unico, in funzione delle caratteristiche della vettura: comfort, velocità, affidabilità.
La GT, con un corpo vettura innovativo disegnato da Bertone, ricevette subito critiche entusiastiche perché (offriva), a fronte dello spazio interno ottenuto, considerando che era nata come una 2+2, uno spazio sufficiente per quattro adulti. La macchina offrì una scelta di motori e di trasmissione (incluso il cambio automatico) per dare alla GT, ma poi anche a tutte le altre ISO Rivolta, la capacità di soddisfare anche gli appassionati più esigenti. La produzione della GT continuò fino al 1970.
L'esperienza della ISO nelle competizioni, nata con la passione per la velocità di Renzo Rivolta sui motoscafi a tre punte, e coltivata con le vittorie delle ISO moto al Giro d’Italia, divenne leggendaria con la partecipazione delle piccole Isetta alla Mille Miglia.
Naturale evoluzione furono dunque le versioni da corsa della GT 300 e della GT 340, che parteciparono in diverse gare GT in Europa e in America.